Gruppo Trek
Civitavecchia
16/07/2023 - ORVIETO EMERGENZE ARCHITETTONICHE MEDIEVALI ED ETRUSCHE ... ORVIETO IPOGEA
Informazioni sull'uscita Data: 16/07/2023Difficoltà: - Escursione facile - Variazione orario partenza Distanza in auto: 180 km (a/r) Lunghezza percorso a piedi: 2 km Note: |
Distanza in auto: 180
Lunghezza percorso a piedi: 2
Punto di ritrovo: Parcheggio sulla Strada Mediana adiacente il Tribunale di Civitavecchia
Pranzo: In Ristorante
Ora di rientro: a termine escursione
Difficoltà:
- Escursione facile
- Variazione orario partenza
IL GRUPPO TREK FRA’ DIAVOLO
E LA
CITTA’ DI ORVIETO
Domenica 16 luglio 2023
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Signori Camminatori ….
vado a proporre un’estemporanea ed estiva giornata in visita alle meravigliose emergenze architettoniche ed ipogee che la Cittadina Etrusca di Orvieto offre.
Programma di massima:
Partenza ore 9 dal parcheggio del Tribunale di Civitavecchia. Percorso Civitavecchia Monte Romano Superstrada – uscita per Montefiascone – prosecuzione fino a raggiungere Orvieto Scalo. Parcheggio gratuito alla Stazione. Risalita della Rupe con la funicolare (biglietti … un euro e trenta da richiedere nella stazioncina ove partono le carrozze). Ritrovo uscita stazione Orvieto alta.
Ore 11.30 si raggiunge il Ristorante “Il Labirinto di Adriano” in Via della Pace 26. Aperitivo … e successiva discesa con guida nei pittoreschi e misteriosi sotterranei del ristorante. Occorre munirsi di un kway od una felpa, perché la temperatura del luogo ipogeo è molto bassa.
Pranzo ore 12.30 circa. Costi: pranzo + compenso guida + accesso al Labirinto euro 35 (ved. Menù concordato)).
Al termine shopping nelle eleganti Vie del Centro Storico.
Ore 15.30 … visita del Duomo.
A seguire, ed a iniziativa personale di ciascuno si potrà visitare il museo Etrusco Claudio Faina, prossimo al Duomo, o/e scendere nel Pozzo di San Patrizio, posto in località prossima alla stazione della funicolare.
Da Piazza del Duomo, per tornare alla Stazione della funicolare, si percorre una strada (diretta) per circa 800 mt., seguendo le indicazioni del luogo.
Ore 18 c.a., ora giusta per rientrare in Civitavecchia, si rilevano le auto dal parcheggio di Orvieto Stazione, per rientrare a casa.
PRENOTAZIONI:
Telefonare al mio nr di cellulare 388 6958494 od inviare un messaggio Whatsapp o un mail vanivani@alice.it, specificando il nr delle persone, entro e non oltre il 9/7/2023.
Saluti … estivi … Vanì
CV/23/6/2023
NOTE UTILI PER BEN PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA
Per raggiungere Orvieto da Civitavecchia (Km. 97 circa) … autostrada A12 Civitavecchia Nord, si devia per Monte Romano e si percorre la superstrada lasciandola a Viterbo Nord ( 2’ uscita Cassia – Montefiascone). Si percorre la Statale Cassia fin sotto Montefiascone, dove si lascia la Consolare e si prosegue per la S.R. 71 fino a raggiungere la Stazione Ferroviaria di Orvieto Scalo, posta in Piazza della Pace. Utile il satellitare,
Qui parcheggio auto gratuito, presenti indicazioni per raggiungere la prossima stazione della Funicolare.
MENU’ PREFISSATO AL RISTORANTE “IL LABIRINTO DI ADRIANO”
POSTO IN VIA DELLA PACE 26 ORVIETO CITTA’
Euro 35 pers (comprende anche il costo guida e l’ accesso al sotterraneo).
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Antipasto misto … Bruschetta salsiccia e pecorino, bruschetta pecorino e tartufo, quiche di verdure, melanzana con pecorino, focaccia alla birra con prosciutto di spalla.
Umbrichelli al ragù bianco di cinghiale.
Filetto di maiale con peperoni croccanti, mostarda di pere piccanti e rocher di pecorino.
Dolce
Acqua, vino d’Orvieto, caffè.
Per la Visita guidata al Labirinto sotterraneo munirsi di Kway o felpa per la bassa temperatura del luogo.
DA ORVIETO SCALO ALLA CITTA’ DI ORVIETO
Dopo aver lasciato le vetture entro il parcheggio gratuito della Stazione Ferroviaria (Posto in Orvieto Scalo Piazza della Pace). Si risale la Rupe con la funicolare (biglietti … E. 1.30 pers). Dal piazzale parcheggio è stato creato un percorso dedicato per raggiungere direttamente la stazioncina ove partono le carrozze per la risalita. Ritrovo uscita stazione Orvieto alta qualora si dovessero utilizzare due tratte di risalita per il Gruppo. Si consiglia di acquistare i biglietti anche per discesa.
ORVIETO … STORIA
Le origini di Orvieto risalgono alla civiltà etrusca: i primi insediamenti del IX secolo a.C. si localizzarono all'interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la città. Le testimonianze archeologiche attestano che la città raggiunse il suo massimo splendore economico e artistico tra il VI e il IV secolo a.C. Dal 263 a.C. i Romani, pur lasciando istituzioni, riti e lingua degli etruschi, si impadronirono della città, ribattezzandola Urbs Vetus (da cui il nome attuale di Orvieto).
Dopo la caduta dell'Impero Romano fu conquistata prima dai Goti, poi dai Bizantini e poi dai Longobardi del Ducato di Spoleto. Intorno all'anno Mille conobbe un nuovo sviluppo urbanistico, economico e sociale e ben presto si costituì in libero Comune con un governo che, nel 1157, Papa Adriano VI riconobbe e legittimò ufficialmente. Nel XII secolo, dopo la vittoria nelle battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia e Todi e con l'alleanza di Firenze, estese i propri confini e dominò un territorio che comprendeva vaste zone delle attuali regioni Toscana e Lazio.
La potenza e la ricchezza di Orvieto medievale si espressero al massimo grado nel XIII e XIV secolo, come testimoniano gli splendidi edifici ancora oggi orgoglio della città. Dopo un periodo di lotte civili e religiose tra le famiglie patrizie, nel 1354 il cardinale Albornoz riaffermò il controllo della Chiesa sul territorio. Nel 1449 entrò definitivamente a far parte dello Stato della Chiesa per restarvi fino al 1860, nascita del Regno d'Italia
Vie storiche del Centro di Orvieto
La via principale che percorre gran parte del centro storico è Corso Cavour, la quale collega le due piazze principali: Piazza Cahen e Piazza della Repubblica, mentre l'imponente Torre del Moro è il crocevia delle principali vie del centro, essendo posizionata dove Corso Cavour si collega a Via del Duomo.
Stazione Ferroviaria di Orvieto
(Orvieto Scalo)
Orvieto Scalo Piazza Matteotti.
Stazione Funicolare
(Piazza Matteotti Orvieto Scalo)
E’ posta di fronte alla Stazione Ferroviaria, e si raggiunge dal parcheggio attraverso un percorso dedicato come già indicato. Costo di una tratta euro 1.30. La carrozza della funicolare ha un numero limitato di posti. Qualora la risalita del Gruppo avvenga in più riprese, il ritrovo è fissato all’uscita della Stazione di Orvieto Città posta in Piazza Cahen.
Stazione Funicolare Città Orvieto
Piazza Cahen
RISTORANTE IL LABIRITO DI ADRIANO
(Via della Pace 26)
Si raggiunge a piedi dalla stazione della Funicolare. Pranzo ore 12.30 circa!
IL DUOMO
Piazza del Duomo
ORARI
9,30 – 18,00
Accesso previo acquisto biglietto euro 5 pers tabaccheria posta di fronte portale centrale di accesso. Disegnato in stile romanico da un artista sconosciuto (probabilmente Arnolfo di Cambio), in principio la direzione dei lavori fu affidata a fra Bevignate da Perugia a cui succedette ben presto, prima della fine del secolo, Giovanni di Uguccione, che ne introdusse forme gotiche. Ai primi anni del Trecento lo scultore e architetto senese Lorenzo Maitani assunse il ruolo di capomastro dell'opera. Questi ampliò in forme gotiche l'abside e il transetto e determinò, pur non terminandola, l'aspetto della facciata come appare ancora oggi. Alla morte del Maitani, avvenuta nel 1330, i lavori erano tutt'altro che conclusi. Il ruolo di capomastro venne assunto da vari architetti-scultori che si succedettero nel corso degli anni, spesso per brevi periodi. Nel 1350-1356 venne costruita la Cappella del Corporale. Nel 1408-1444 venne costruita la Cappella di San Brizio, affrescata però solo più tardi (1447-1504) dal Signorelli. Anche i lavori della facciata si protrassero negli anni, fino ad essere completati solo nella seconda metà del 1500 da Ippolito Scalza, che costruì tre delle quattro guglie della facciata.
Il magnifico rosone è opera di Andrea di Cione detto l'Orcagna (1354-1380), che realizzò anche le due cuspidi laterali che si trovano alla stessa altezza. I mosaici negli spicchi del rosone sono di Piero di Puccio (1388), anche se molto restaurati, e raffigurano 4 dottori della chiesa: Sant'Agostino, San Gregorio Magno, San Girolamo e Sant'Ambrogio. Le 12 edicole ai fianchi del rosone (sei per lato) sono di Petruccio di Benedetto da Orvieto (1372-1388), mentre le corrispondenti statue collocate al loro interno e raffiguranti 12 profeti sono di vari artisti tardo-trecenteschi e quattrocenteschi.
Le 4 statue sulla cornice dei piloni che fiancheggiano I portali sono di Lorenzo Maitani e del figlio Vitale (1325-1330). Essi raffigurano i simboli dei 4 evangelisti e, più precisamente, da sinistra a destra, l'Angelo (San Matteo), il Leone (San Marco), l'Aquila (San Giovanni) e il Toro (San Luca), restaurato nel 1884 da Adolfo Cozza. Il complesso della lunetta del portale centrale, raffigurante due Angeli bronzei che aprono le tende per mostrare la statua marmorea della Vergine col Bambino, sono pure degli stessi artisti e dello stesso periodo. Questi sono stati ricollocati nel Museo dell'Opera del Duomo dopo un lungo restauro, mentre sulla lunetta è stata collocata una copia del gruppo.
L'Agnus dei che svetta sulla cima della ghimberga centrale è invece di Matteo di Ugolino da Bologna (1352).
LA CAPPELLA DI SAN BRIZIO
(interna al Duomo il biglietto di accesso da diritto di visitare la Cappella)
Sul transetto destro si apre uno dei capisaldi della pittura rinascimentale italiana, la Cappella di San Brizio, dedicata al santo vescovo protettore di Orvieto, San Brizio appunto. La cappella, nota anche col nome di Cappella Nuova per distinguerla dalla più antica cappella del Corporale, fu costruita negli anni 1408-1444 ed affrescata negli anni 1447-1504.
La decorazione pittorica fu avviata nel 1447 dal Beato Angelico con l'aiuto di Benozzo Gozzoli, cui si deve la decorazione di due delle otto vele delle due volte a crociera, raffiguranti Il Cristo Giudice tra angeli e Il Coro dei Profeti. I due artisti interruppero ben presto i lavori, terminati solo negli anni 1499- 1504 da Luca Signorelli. Questi dipinse le sei vele rimaste vuote con Il Coro degli Apostoli, I Simboli della Passione e l'Annuncio del Giudizio tra angeli, Il Coro dei Dottori della Chiesa, Il Coro dei Martiri, Il Coro delle Vergini e Il Coro dei Patriarchi. Dipinse anche le grandiose scene apocalittiche dedicate alla Venuta dell'Anticristo, alla Fine del mondo, alla Resurrezione della carne e al Giudizio universale. La zoccolatura delle pareti contiene un complesso programma iconografico, sempre del Signorelli, dedicato ai grandi poeti dell'antichità (cui è aggiunto Dante): a ognuno di essi è dedicato un ritratto, contornato da tondi che riproducono in monocromo episodi tratti dalla sua opera. In una scarsella Signorelli ha raffigurato anche un Compianto che, secondo la tradizione tramandata da Vasari, celerebbe nel volto di Cristo un ritratto del figlio del Maestro cortonese morto pochi anni prima di peste.
Al centro della cappella, entro un altare barocco di Bernardino Cametti del 1715, si trova la famosa Madonna di San Brizio, da cui l'intera cappella prese il nome. Secondo la leggenda il dipinto fu lasciato dal santo vescovo (San Brizio) ai cittadini di Orvieto da lui evangelizzati. Il dipinto è una mediocre opera di un anonimo maestro di fine Duecento che si ispirava agli insegnamenti di Cimabue e presenta comunque rifacimenti trecenteschi, come ad esempio il volto del Bambino.
Il Museo Etrusco Claudio Faina
Ingresso euro 6 pers. Ridotto euro 4
Orari
dal 01/04 al 30/09: 9:30 – 18:00
Il Museo “Claudio Faina” di Orvieto, incluso nei luoghi della cultura segnalati dal Ministero per i Beni Culturali, accoglie una tra le maggiori collezioni archeologiche d’Italia. Infatti, la raccolta, messa insieme nell’arco dell’Ottocento, include reperti etruschi (ceramiche, bronzi, gioielli), greci (vasi a figure nere e a figure rosse) e romani (un ricco monetiere). All’interno della prestigiosa struttura, da cui si riesce ad apprezzare pienamente la facciata del Duomo di Orvieto, trova posto anche il Museo Civico Archeologico della città con sculture di epoca etrusca e romana. Di particolare rilevanza, sono le decorazioni del tempio del Belvedere, il cippo a testa di guerriero, selezionato per figurare nel progetto ‘Museo Nazionale‘ di Rai Radio 3, la famosa «Venere» di Cannicella, richiesta per mostre e scambi inter-museali, e due monumentali sarcofagi.
IL POZZO DI SAN PATRIZIO
Lo storico pozzo di San Patrizio è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto tra il 1527 e il 1537 per volere del papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi nell'eventualità che la città in cui si era ritirato fosse assediata. Pertanto fu progettato proprio per fornire acqua in caso di calamità o assedio. Durante le assenze di Antonio da Sangallo l'esecuzione veniva seguita da Giovanni Battista da Cortona; le parti decorative sono di Simone Mosca. I lavori furono conclusi durante il papato di Paolo III Farnese (1534-1549).
L'accesso al pozzo, capolavoro di ingegneria, è garantito da due rampe elicoidali a senso unico, completamente autonome e servite da due diverse porte, che consentivano di trasportare con i muli l'acqua estratta senza ostacolarsi e senza dover ricorrere all'unica via che saliva al paese dal fondovalle.
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Il pozzo è profondo 54 metri ed è stato realizzato scavando nel tufo dell'altopiano su cui sorge Orvieto, una pietra abbastanza dura, ma che dopo vari secoli sta risentendo degli scarichi fognari.
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Ha forma cilindrica a base circolare con diametro di 13 m.
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Gli scalini sono 248, i finestroni che vi danno luce sono 72.
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Le due scale sono collegate da un ponte tuttora praticabile.
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Sul fondo del pozzo il livello dell'acqua si mantiene costante grazie ad una sorgente naturale che rifornisce la cavità e un emissario che fa defluire l'acqua in eccesso.
La parte esterna è costituita da una struttura cilindrica bassa. È decorata con i gigli farnesiani del pontefice Paolo III e ha due ingressi diametralmente opposti.
Sull'ingresso del pozzo la scritta "quod natura munimento inviderat industria adiecit" ("ciò che non aveva dato la natura, procurò l'industria") celebra l'ingegno umano come abile mezzo in grado di sopperire alle carenze della natura.
Saluti estivi ………Vani’ 22 giugno 2023
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